Riorganizzazione delle province: la Regione ha già pronta la sua proposta di legge che disegna un riassetto di competenze unico a livello nazionale, con una Regione impegnata direttamente nel governo del territorio. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. "La nuova legge – ha spiegato il presidente Rossi – è basata su tre principi cardine: sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, ovvero non sovrapposizione delle competenze. In base al principio di sussidiarietà – ha continuato – deve essere fatto a livello locale ciò che più è utile e conveniente, ma in base al principio di adeguatezza non tutto va fatto a livello locale, per evitare il rischio di localismi. In base al principio di differenziazione – ha aggiunto – si eviteranno duplicati e sovrapposizioni".
Saranno tre le grandi aree di competenze, oggi gestite dalle Province, che ritorneranno in capo alla Regione. "La prima – ha spiegato Rossi – è quella che attiene alla formazione a cui si ricollega anche il lavoro. La formazione che oggi è svolta al 50% dalle Province e al 50% dalla Regione, sarà tutta regionale, mentre per quanto riguarda i centri per l'impiego – ha aggiunto – noi pensiamo ad una agenzia nazionale con declinazioni regionali".
"La seconda area di competenze riguarda l'agricoltura, la caccia e la pesca – ha spiegato ancora il presidente – mentre la terza riguarda l'ambiente. Questo significa che avremo un Genio Civile regionale, che sarà presente sui territori, e che sarà competente per la progettazione, la manutenzione, la polizia idraulica." Un esempio di applicazione diretta della nuova normativa sarà quello di Carrara dopo la recente alluvione. A completare il riassetto organizzativo Rossi ha aggiunto che è in itinere un accordo con il Comune di Firenze per la ripartizione dei compiti con la città metropolitana. Quanto al personale delle province il presidente ha spiegato l'iter che seguirà l'approvazione del riassetto organizzativo.
"Dopo l'approvazione in Consiglio regionale – ha detto Rossi - comincerà la discussione, che comprenderà le forze sociali e sindacali, per riassorbire parte del personale delle province dichiarato in esubero dal Governo con la legge di stabilità. Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è quello di non lasciare nessuno per strada, per questo chiederemo anche agli Enti Locali e agli organi dello Stato di farsi carico della questione." Attualmente in Toscana risultano circa 4 mila 400 dipendenti in carico alle province, e circa il 50%, ovvero circa 2mila e 200 sono stati dichiarati "esuberi" dallo Stato.
(Comune di Figline e Incisa Valdarno)
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