La settimana più difficile. Ma probabilmente l’influenza ha raggiunto il picco. Quindi dalla prossima, lentamente, la situazione dovrebbe rientrare nella normalità. Ospedali pieni, criticità per i ricoveri, lunghe attese soprattutto per l’elevato numero di casi di polmoniti e broncopolmoniti e riacutizzazioni di sindromi respiratorie croniche negli anziani. Anche se, tutto sommato i piani per l’iperafflusso approntati già da gennaio hanno funzionato, evitando l’emergenza che a cavallo delle festività natalizie fra il 2017 e il 2018, aveva rischiato di mandare in tilt il sistema. Personale costretto a turni di lavoro pesanti, con rientri in straordinario per far fronte a un mero di accessi cresciuto notevolmente, segno che molti casi di influenza con complicazioni, finiscono per arrivare al pronto soccorso, in particolare quelli degli anziani, come spiega Simone Magazzini, direttore del dipartimento Emergenza-urgenza e area critica dell’Asl Toscana centro.
Uno dei problemi più importanti è la mancanza di strutture per le cure intermedie per cui la Toscana è stata anche penalizzata nella classifica dei livelli essenziali d’assistenza nella quale era stata al top delle regioni italiane per un decennio. Col piano di iperafflusso l’Asl ha trovato respiro con una cinquantina di posti letto in appoggio, suddivisi fra Villa Ulivella, Villa Maria Teresa, presidio Anna Torrigiani e alle case di cura Frate Sole, Valdisieve e Villa delle Terme.
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L'iniziativa rientra all'interno del progetto Sampei, presentato dalla Conferenza educativa di Zona Fiorentina Sud Est e rivolto ai giovani che non studiano, non lavorano e non cercano un impiego