COMUNICATO STAMPA DEI CONSIGLIERI COMUNALI VALDARNO VALDISIEVE
Data pubblicazione
04/07/2013 09:40:54
Non sarà un termo-valorizzatore ma un inceneritore, non smaltirà i rifiuti della Valdisieve e del Valdarno ma solo quelli prodotti altrove. Queste in sintesi le conferme che ARPAT ci ha fornito rispondendo alla nostra richiesta di pareri su quanto approvato dall’ATO lo scorso dicembre.
Infatti, negli scorsi mesi, leggendo l’ultimo PEF relativo all’impianto “I Cipressi” di Selvapiana approvato dai Sindaci di Valdarno e Valdisieve abbiamo riscontrato incongruenze e abbiamo richiesto pareri al Dipartimento Ambiente della Provincia e ad ARPAT. Quest’ultimo ci hanno risposto prontamente confermandoci che l’impianto di Selvapiana è codificato come inceneritore e non come termovalorizzatore. Inoltre ARPAT ha confermato il nostro rilievo sul fatto che il rifiuto della zona non ha i requisiti per accedere all’impianto. Infatti, secondo l’ultimo piano finanziario approvato, il rifiuto urbano indifferenziato “tal quale”, quindi il rifiuto che non si differenzia e che si raccoglie nei contenitori rossi, non potrà essere smaltito nell’impianto della Rufina, in quanto, tal rifiuto, non è sottoposto a processi di pretrattamento che necessitano di particolari impianti non presenti in zona.
È giunto il momento di mettere fine alla “sceneggiata” che da anni i Sindaci di Valdarno e Valdisieve portano avanti raccontando ai cittadini che l’impianto di Selvapiana porterà benefici in termini ambientali ed energetici evitando l’emergenza rifiuti locale; l’impianto di cui si parla dimensionato per bruciare oltre 60.000 tonnellate annue, che costerà 88 milioni di euro, non serve per smaltire il rifiuto della zona, che da quando è entrata in vigore la raccolta differenziata produce meno di 10.000 tonnellate annue di indifferenziato, ma servirà unicamente a smaltire rifiuti provenienti da fuori zona, fuori provincia e fuori regione. I cittadini che nel loro luogo di residenza ospiteranno, tra l’altro in una zona di pregio, il grande impianto non potranno beneficiare di compensazioni energetiche perché Selvapiana brucerà e non produrrà né calore né corrente elettrica. Inoltre la zona, già con viabilità critica, subirà il transito di tantissimi mezzi pesanti con rifiuti provenienti dalle più svariate parti d’Italia.
Perche i cittadini del Valdarno e in particolare della Valdisieve si devono accollare gli oneri di una struttura che a loro non offre alcun servizio ma solo un danneggiamento? Cosa si cela dietro ad una scelta politica così incomprensibile che però smuove cospicue somme di denaro? Perché in Toscana da una parte si incentiva la raccolta differenziata raggiungendo traguardi di oltre il 60% di rifiuto riciclabile ma si destina enormi risorse economiche in ben 9 impianti di incenerimento senza investire risorse in impianti di riciclaggio? Perché accollare un debito ai cittadini di Valdarno Valdisieve per smaltire rifiuti prodotti in Campania piuttosto che in Calabria o simili, quale interesse abbiamo a farlo?
Il piano rifiuti regionale e provinciale sta andando in cortocircuito oppure vi è una scelta politica di trasformare la nostra regione nell'inceneritore d’Italia? Se qualcuno, dal più alto scranno regionale alla più modesta poltrona di qualche sindaco di montagna, sa dare risposte è pregato di fornirle.
Inoltre, seppur rinviata al 2021, perché lasciare aperta la strada alla possibile realizzazione della discarica di “Le Borra”, se le ceneri di Selvapiana non saranno generate dai nostri rifiuti?
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05/07/2013 ore 12:08 scusate ma non si capisce di chi sia questo comunicato stampa! di tutti i consiglieri comunali di tutti i comuni del valdarno e di quelli della valdisieve?